I comportamenti delle donne che fanno impazzire gli uomini
Nei ghetti rosa si parla di cose da donne , tipo la famiglia, i figli, i femminicidi Sono le donne che curano la famiglia, sono le donne che fanno i figli, sono le donne che vengono ammazzate Cose da donne, appunto, che trovano spazio in sezioni separate, quelle che gli uomini non leggono, quelle che non riguardano gli uomini, quelle in cui si parla di violenza contro le donne, cosa vuoi che c’entrino gli uomini? Nei ghetti rosa c’e una netta separazione tra maschile e femminile, non si mischia niente, i ruoli sono quelli dati e non si mettono in discussione, al massimo si cercano strategie per stare piu comod in questo status quo Ad esempio, il fatto che siano le donne a doversi occupare di casa e figli e un dato insindacabile, ma dal momento che siamo donne emancipate e progressiste lavoriamo pure fuori di casa, disoccupazione e precariato permettendo, e dobbiamo quindi trovare un modo per riuscire a fare splendidamente bene tutte e due le cose.
In particolare, andavamo a criticare un articolo de La esimaora dove si andava ad inneggiare il multitasking femminile E passato qualche mese da quell’articolo e ci ritroviamo ora, nuovamente, in disaccordo con una serie di approfondimenti dal titolo Come si muovono le donne in citta , sempre pubblicate sul medesimo giornale.
Mozzate, provincia di Como, sabato ento con il suo ex che la uccide nel sottopasso della stazione Per non fare un sottopasso, invece, la sera dello scorso ottobre, domenica, muore Magda Niazy Sehsah, anni, al settimo mese di gravidanza, che prende per mano il suo bambino di quattro anni, Yasse, attraversa in superficie viale Famagosta – periferia sudovest di Milano – e viene travolta da un’auto che corre a piu di cento all’ora.
Partendo dal secondo possiamo dire che quello di essere travolti da un’auto che viaggia ad altissima velocita potrebbe capitare a chiunque, donne incinte o meno, uomini, bambini, anziani.
Come si puo, anche solo lontanamente, pensare che una delle cause scatenanti del tragico epilogo di questa donna possa, in qualche modo, trovarsi in un sottopasso buio?
Il primo caso ancora meno ci sembra attinente, viene citato l’ennesimo femminicidio, accaduto meno di un mese fa, dove una donna veniva uccisa nel sottopasso della stazione di Mozzate dal suo ex compagno
In tutti questi anni, da quando i femminicidi e la violenza sulle donne sono balzati al centro di tanti dibattiti interessando sempre piu i media e l’opinione pubblica, abbiamo notato che nessun posto e veramente sicuro e che l’unico posto che in qualche modo ci dovrebbe garantire un certo tipo di sicurezza, ovvero le mura domestiche, e piu che mai il luogo dove si consumano piu violenze.
Le strade, i parcheggi e i sottopassi poco illuminati possano esporre tutti, e non solo le donne, ad un pericolo maggiore di aggressione E davvero fuori luogo in un paese dove le donne vittime di violenza non vengono tutelate in alcun modo citiamo, tra gli altri, l’inutilita del Ddl femminicidio e la legge sullo stalking, che andrebbe totalmente rivisita, i centri anti-violenza continuano a chiudere e la cultura non vuole saperne proprio di cambiare- addossare le responsabilita ad una strada buia Ma procediamo col resto dell’articolo.
Oggi non esiste quotidiano online che non abbia il suo bel ghetto rosa
Le differenze negli spostamenti tra uomini e donne nascono dalla diversita dei ruoli I dati dell’eurobarometro considerati nel rapporto di Trt, relativi all’Unione Europea, indicano che le donne usano l’auto meno degli uomini il , contro il , e prendono di piu imezzi pubblici contro : Quando in famiglia c’e una sola macchina – spiega Patrizia Malgieri – in genere resta a disposizione dell’uomo Anche spostamenti e tempi sono diversi: le donne vanno e tornano dal lavoro, ma hanno anche la spesa, i figli da accompagnare, le commissioni, i nonni Cosa serve? Conoscenza, accessibilita e sicurezza , riassume Silvia Maffii In pratica, si legge nella carta della mobilita, bisogna studiare come si muovono le donne e tenerne conto nei piani dei trasporti Chi se ne deve occupare? Le amministrazioni, ma anche le aziende di trasporto pubblico.
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